L’Earth Day, il giorno della Terra, da più di quarant’anni si basa saldamente su questo principio: tutti, a prescindere dalla razza, dal sesso, da quanto guadagnino o dal luogo in cui vivono, hanno il diritto ad un ambiente sano e sostenibile. Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo ad un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta. Oggi, per ribadire questo principio quanto mai d’attualità, ci si mobiliterà ancora, in 190 paesi del mondo.
Tra gli obiettivi internazionali di quest'anno c'è la realizzazione di un miliardo di «azioni verdi» entro l'inizio del vertice Onu sullo sviluppo sostenibile previsto a Rio de Janeiro nel 2012. Si tratta di compiere anche solo un gesto a vantaggio dell'ambiente, come l'utilizzo dell'acqua corrente al posto di quella in bottiglia, andare al lavoro in bicicletta o con i mezzi pubblici invece di fare il percorso in auto, la sostituzione delle vecchie lampadine con quelle a maggiore efficienza, la spesa con la borsa di tela al posto di quella di plastica. Piccole cose che sommate tutte insieme possono essere significative.
Il vero significato della Giornata della Terra è nella consapevolezza di vivere in un pianeta interconnesso dove il piccolo gesto che sembra inutile e senza conseguenze può avere importanti ripercussioni se unito a milioni di altri.
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